Ginecologa e Ostetricia

Dott. ssa marinella dell' avanzo

Referente Servizio Ecografico Ostetrico-Ginecologico Humanitas Pio X

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Che cos’è l’ecografia?

L’ecografia è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo con l’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni, non udibili dall’orecchio umano) che attraversano i tessuti e producono echi che sono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografia.

Che cosa è l’ecografia ginecologica?

Si tratta di un esame ecografico dell’apparato genitale femminile interno (utero e annessi ovvero tube
e ovale).


Come si esegue?

L’ecografia ginecologica può essere effettuata in tre modi:

1) Ecografia trans-vaginale: esame effettuato dopo svuotamento della vescica introducendo una sonda all’interno della vagina coperta da un guanto o un involucro apposito monouso. Essa rappresentala modalità di effettuazione più indicata nella maggior parte delle condizioni cliniche.
2) Ecografia trans-addominale: esame effettuatodopo adeguato riempimento vescicale appoggiando la sonda sull’addome, soprattutto ni presenza di condizioni particolari (es. paziente virgo, stenosi vaginale) o in caso di quesiti specifici come in presenza di voluminose cisti ovariche non completamente valutabili per via trans-vaginale o trans-rettale.
3) Ecografia trans-rettale: esame effettuato dopo lo svuotamento della vescica introducendo una sonda all’interno del canale anorettale coperta da un guanto oda un coprisonda monouso. L’ecografia trans-rettale consente una valutazione, dell’apparato genitale interno con buona risoluzione e rappresenta una alternativa all’approccio transvaginale ni caso di specifiche condizioni cliniche (paziente virgo, stenosi vaginale, pregressa terapiaradiante…).

Quando si esegue? È un esame doloroso?

L’esame ecografico ginecologico ed in particolare quello eseguito per via trans-vaginale può essere eseguito in ogni momento del ciclo mestruale o in menopausa; a volte è opportuno effettuare l’ecografia in un particolare periodo del ciclo.
L’ecografia ginecologica rappresenta un esame generalmente indolore (al massimo può causare un lieve fastidio), privo di effetti collaterali e non richiede una particolare preparazione della paziente.

A cosa serve l’ecografia trans-vaginale?

L’esame può avere molteplici finalità, ad esempio:
identificare condizioni patologiche anatomo/funzionali dei genitali interni femminili, identificare condizioni anatomiche a rischio oncologico, il monitoraggio delle pazienti sottoposte a terapie mediche/chirurgiche, rilevare modificazioni eventuali di organi e strutture pelviche conseguenti a processi patologici dell’apparato genitale.

Quali sono i limiti dell’esame?

L’ ecografia ginecologica ha dei limiti: nel 10% circa degli esami ecografici l’endometrio non sarà visualizzabile; nella post-menopausa è possibile non riuscire ad evidenziare le ovaie. L’accuratezza dell’ ecografia ginecologica, anche se condotta nelle migliori condizioni operative, non è del 100% ed è limitato da determinate condizioni cliniche come la paziente obesa, l’utero in asse, la presenza di intenso meteorismo intestinale, la presenza di voluminosi fibromi uterini che possono impedire una corretta visualizzazione dell’ endometrio e delle ovaie.
Sebbene l’ecografia trans-vaginale sia una metodica accurata nella diagnosi differenziale fra neoformazioni benigne e maligne, l’impiego di tale esame nello screening delle neoplasie ginecologiche non èattualmente supportato dadati scientifici validi.
Lo screening per tumore ovarico, non raccomandato nella popolazione generale, è invece suggerito nella popolazione femminile ad alto rischio eredo-familiare (mutazione a carico dei geni BRCA 1-2
e Sindrome di Lynch) in caso dirifiuto o controindicazione alla chirurgia profilattica.


Dopo l’esame possono rendersi necessari ulteriori approfondimenti?


A discrezione del medico l’esame potrebbe essere completato con una ecografia trans -addominale. Talvolta può essereutile ripetere l’esame adistanza ditempo, al fine di valutarel’evoluzionedei reperti ecografici rilevati o integrare i risultati con quelli di altre metodiche di diagnostica per immagine (TAC, RMN, PET…) o esami di laboratorio (dosaggio markers tumorali, dosaggi ormonali, valutazione degli indici infiammatori).


Che cos’è la Sonoisterografia e come si effettua?

La sonoisterografia è una procedura diagnostica che permette di visualizzare l’interno della cavità uterina. L’effettuazione della sonoisterografia prevede, dopo posizionamento di speculum in vagina, l’inserimento di un catetere plastico sterile monouso all’interno dell’utero attraverso cui viene introdotta soluzione fisiologica sterile come mezzo di contrasto. Questa preparazione viene poi seguita da un’ ecografia trans-vaginale per al valutazione diagnostica .

Indicazioni:

Costituiscono indicazione alla sonoisterografia una sospetta
patologia endocavitaria, sanguinamentiuterini anomali ni pre- epost-menopausa, riscontro ecograficodilesionio ispessimenti focali o diffusi dell’endometrio,
o una valutazione insoddisfacente dell’ endometrio con l’ecografia transvaginale., Costituiscono anche indicazioni all’esame sterilità di coppia ed il supporto alla chirurgia endoscopica.

Obiettivi della metodica:

Valutazione dellamorfologia della cavità uterina; Identificare e/o escludere patologie uterine endocavitarie; fornire indicazioni al chirurgo sul tipo di approccio chirurgico da seguire e valutarne i risultati conseguiti.

L’esame è effettuabile in tutti i casi?

Dai dati della letteratura, l’indagine non è effettuabile in una percentuale di casi compresa tra lo 0 e il 15%. Le cause possono essere legate a stenosi cervicale severa, che impedisce l’inserimento del catetere, incompetenza cervicale, miomi uterini multipli che impediscono una completa visualizzazione della cavità uterina o della rima endometriale insorgenza, in corso di esame di dolore pelvico e/o reazioni vagali che inducono a sospendere l’esame.

E’ un esame che richiede una particolare preparazione?

Nelle pazienti in età fertile è consigliabile effettuare l’esame in fase follicolare precoce, al termine della mestruazione e comunque prima dell’ovulazione (in pratica: entro il 10°-12° giorno del ciclo per le pazienti con ciclo regolare). L’esame deve essere effettuato previa esclusione di controindicazioni assolute all’accertamento stesso quali lo stato di gravidanza, unamalattia infiammatoria pelvica oun piometra, mentrerappresentanocontroindicazioni relative una stenosi cervicale o una vaginite/endometrite. Non esistono attualmente evidenze sulla necessità di effettuare sistematicamente premedicazione con FANS e/o antibioticoterapia.

E’ un esame doloroso? Possono verificarsi complicazioni?

Generalmente, la sonoisterografia è un esame di facile esecuzione, ben tollerato e con una bassissima incidenza di complicanze. E’ possibile la comparsa di effetti collaterali in una percentuale molto modesta di casi che consistono in dolore pelvico, sintomi vagali, nausea, vomito in corso di esame o dolore pelvico o perdite ematiche vaginali nelle ore successive all’esame stesso. Le rare complicanze riportate consistono in febbre che si risolve spontaneamente ma che a volte può richiedere antibioticoterapia, peritonite.


Quali sono i limiti di questo esame diagnostico?

L’accuratezza diagnostica è buona ma non assoluta per la diagnosi di patologie focali (polipi, sinechie, miomi). In caso di esito positivo o dubbio dell’indagine può rendersi necessario un approfondimento mediante ulteriori indagini (es. isteroscopia, biopsia)

Che cos’è la Sonosalpingografia e come si effettua?

E un esame ecografico transvaginale che consente di valutare la pervietà tubarica.

L’effettuazione della sonosalpingografia prevede, dopo posizionamento di speculum ni vagina, l’inserimento di

un catetere plastico sterile monouso all’interno dell’utero attraverso cui viene introdotto un mezzo di contrasto (es.: soluzione fisiologica sterile e aria). Questa fase dell’esame viene poi seguita da un’ecografia transvaginale per la valutazione diagnostica

Indicazioni

È un esame che viene indicato ni caso di sterilità di coppia, sospetto di impervietà tubarica indotta da varie condizioni patologiche o per verifica di una occlusione tubarica (es. dopo legatura delle tube stesse).

Obiettivi della metodica

Attraverso tale esame è possibile valutare la pervietà tubarica e identificare e/o escludere patologie uterine endocavitarie s e viene effettuata anche una sonoisterografia (in presenza di indicazione specitica).

L’esame è effettuabile in tutti i casi?

Costituiscono controindicazioni assolute all’esame: gravidanza o sospetto di gravidanza, una malattia infiammatoria pelvica, la presenza di una sactosalpinge mono/bilaterale, perdite ematiche dai genitali, tumori maligni dell’apparato genitali, patologie cardiache o respiratorie che possono dare gravi complicazioni in caso di riflessi vagali; costituiscono controindicazioni relative le infiammazioni acute ginecologiche (vaginiti, cerviciti, endometriti). L’indagine non è effettuabile in una percentuale di casi compresa tra lo 0 e li 10% per stenosi cervicale severa, che impedisce l’inserimento del catetere, insufficienza cervicale, patologie uterine che impediscono il corretto inserimento del catetere (miomi, malformazioni uterine, ecc.), insorgenza, in corso di esame, di dolore pelvico e/o reazioni vagall chei nducono a sospenderel ‘esame

E’ un esame che richiede una particolare preparazione?

Esso viene effettuato, previa esclusione di eventuali condizioni che ne controindichino l’esecuzione, dopo le mestruazioni (dal 7° al 12° giorno del ciclo mestruale). Non esistono attualmente evidenze scientificheche indichino la necessità di effettuare sistematicamente una pre medicazione con FANS e/o antibioticoterapia prima o dopo l’indagine o di eseguire un esame colturale cervico-vaginale prima dell’esame

È un esame doloroso? Può presentare complicazioni?

Tale metodica presenta un’ottima tollerabilità nella maggior parte delle pazienti.

Gli effetti collaterali hanno un’incidenza che varia dal 5 al 10% dei casi e possono essere caratterizzati da dolore pelvico, sudorazione, nausea, vomito, bradicardia o lipotimia che possono insorgere in corso d’esame o subito dopo. Sono comuni scarse perdite ematiche vaginali dopo l’indagine, generalmente di breve durata. Le complicazioni sono rare e consistono in febbre (che può risolversi spontaneamente ma che a volte può richiedere antibiotico-terapia), infiammazione o infezione pelvica, peritonite). In una bassa percentuale dei casi (0,5%) può essere necessario un ricovero ospedaliero.

È un esame diagnostico che ha dei limiti?

L’accuratezza diagnostica, stabilita mediante confronto con altre metodologie di indagine (cromosalpingografia laparoscopica, isterosalpingografia) è di circa l’85%. Alcune condizioni anatomiche (es. retroversione uterina, decorso anomalo delle tube, patologie uterine o annessiali) o fattori tecnici possono ridurre l’accuratezza diagnostica.

Curriculum Vitae

Formazione

1992 Laurea in Medicina e Chirurgia Universita’ di Milano

  1996 Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia Universita’di Milano

  1992Diploma di emergenza e urgenza

 

Fino al 2002 ha lavorato presso la III Clinica Ostetrico-Ginecologica G.M. Melloni occupandosi prevalentemente di sala parto e Medicina Materno Fetale.

 

Dal 2002 al 2009 ha lavorato presso l’Ospedale V. Buzzi attivita’ di reparto e Medicina Materno Fetale con il Prof Umberto Nicolini.

 

Dal 2009 a tutt’oggi lavora nel reparto di Ostetricia e Ginecologia Humanitas Pio X-Referente del servizio ecografico di ostetricia e ginecologia.

 

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