Negli ultimi decenni si è assistito al sempre maggior affermarsi della chirurgia mininvasiva (definita nell’ambito degli interventi addominali “chirurgia laparoscopica”) grazie agli evidenti vantaggi che questa comporta:

-Notevole riduzione del dolore e del trauma chirurgico

– Rapidità di recupero postoperatorio

–  Le ridotte dimensioni delle ferite addominali comportano anche un notevole vantaggio anche dal punto di vista estetico

–Rapida ripresa della mobilitazione, della funzionalità intestinale  e del regime alimentare

 Questa tecnica prevede di sostituire ai classici tagli l’uso di cannule attraverso le quali si introducono in addome una telecamera e gli strumenti chirurgici. Generalmente si utilizzano strumenti di diametro compreso fra 5 e 12 mm che per essere introdotti in addome richiedono l’uso di cannule di diametro poco superiore.

 Negli anni, per provare a ridurre ulteriormente le dimensioni di questi piccoli tagli, lo sviluppo tecnologico ha cercato di mettere a disposizione dei chirurghi strumenti sempre più sottili.  Oggi però è in atto una vera “rivoluzione”: alcuni strumenti sono diventati così sottili che sono più simili ad aghi e possono addirittura essere introdotti senza l’uso di cannule ma attraverso piccolissimi tagli (o per meglio dire piccoli buchi) di soli 2,4 mm.Per rendere l’idea, questi strumenti sono più fini dell’anima di una comune penna a sfera… il trauma dei tessuti diventa minimo, il dolore scompare e delle cicatrici non vi è più traccia.

È oggi possibile utilizzare questi strumenti in diverse tipologie di intervento come la colecistectomia, l’appendicectomia e in alcuni interventi per ernia addominale.